Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944

Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944

Ripercorrendo le vicende dell'architettura e dell'urbanistica durante il fascismo, il volume mette a fuoco l'evoluzione del dibattito che si apre negli anni venti e trenta sul rapporto degli architetti con il regime fascista, sia sul piano istituzionale sia a livello ideologico. Lo studio di Ciucci intende descrivere la storia, la qualità, le idee e i progetti dei singoli protagonisti, in un quadro articolato e sistematico. L'esame prende avvio ponendo l'accento su quelle città (Torino, Milano, Roma) in cui gli architetti immersi nella tradizione si confrontano, da posizioni apparentemente opposte, con i giovani razionalisti. La scelta della razionalità della forma alla quale è affidato il compito di rappresentare i valori del fascismo si rivelerà un'arma a doppio taglio. Sarà questa ambivalenza a produrre il fallimento di un decennio di battaglie ideali: da quella che Pagano definisce come "gloria della sconfitta" nascerà una nuova coscienza culturale, sociale e politica.
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