Colori proibiti

Yukio Mishima

"Colori proibiti" è un romanzo, in parte autobiografico, fra i più maturi di Yukio Mishima (1925-1970), lo scrittore giapponese che, togliendosi la vita secondo l'antico rituale del 'seppuku', fece di se stesso l'ultimo ribelle e disincantato antieroe dell'autentica civiltà nipponica al crepuscolo, travolta dalla scelta della via americana all'occidentalizzazione. In questo libro, violento e provocatorio, Mishima, giustamente considerato fra i massimi autori del Giappone, trasforma la Bellezza in rivolta e in perfetta forma di conoscenza. Shunsuke è un celebre scrittore ultrasessantenne, moralmente pavido e ossessionato dalla propria bruttezza, che, abbandonato dall'ultima delle sue giovani amanti, s'innamora di Yuichi, un ragazzo che con la sua straordinaria bellezza "risplende sulle rovine della personalità" dello scrittore, infrangendo il cerchio perverso della decadenza. Veri e propri 'amori proibiti', vissuti nel delirio scatenato, ma anche capaci di trasformare gli istinti in una totale esperienza sibolico-fisica, e quindi in conoscenza della verità su se stessi. "Colori proibiti" dalla società, dal potere, da un mondo ormai desacralizzato. Un romanzo intenso e affascinante che è anche una critica al Giappone contemporaneo, prigioniero del produttivismo e della corruzione, un richiamo alle tradizioni, una virile forma di disinganno.

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Titolo: Colori proibiti
Autore: Yukio Mishima
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 0
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ISBN: 9788804480273