Più lontano ancora

Jonathan Franzen

Nel Pacifico meridionale, a ottocento chilometri dalla costa del Cile, c'è un'isola vulcanica dalle inaccessibili pareti verticali, lunga undici chilometri e larga poco più di sei, popolata da milioni di uccelli marini e da nessun essere umano. Si chiama Masafuera, "più lontana". Spinto da quell'inquietudine che solo certi viaggi riescono a placare, Jonathan Franzen, qualche mese dopo l'uscita di "Libertà", decide di raggiungere Masafuera e trascorrervi alcuni giorni. Insieme a lui soltanto una tenda, un GPS presto inutile, una copia di Robinson Crusoe e le ceneri di un amico morto suicida. Nella solitudine, non priva di avventurose e quasi mortali complicazioni, Franzen farà i conti con ciò che lega l'isolamento e il romanzo (il genere che insegna "come stare soli"), la modernità tecnologica con la sua valanga di stimoli superflui e la noia quale passaggio indispensabile per trovare se stessi. Ma farà anche i conti con il lutto, la perdita e la necessità, dolorosa, di parlare con i propri fantasmi. Sia che raccontino di animali in pericolo e della minaccia che l'umanità rappresenta per la loro sopravvivenza, di come cellulari, Internet e social network trasformino i rapporti interpersonali, di amici o di maestri, le ventuno riflessioni che compongono "Più lontano ancora", non importa se in forma di saggio, ricordo autobiografico o reportage, affrontano tutte lo stesso problema di fondo: come rimanere umani.

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Titolo: Più lontano ancora
Autore: Jonathan Franzen
Editore: Einaudi
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 324
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788806218768