Il gioco e il peccato. Economia e rischio nel tardo Medioevo

Giovanni Ceccarelli

Risollevare le finanze statali istituendo 'sale bingo' e ogni sorta di lotterie, proporre polizze assicurative scommettendo sulla vita e sui beni dei propri clienti, giocare in borsa traendo grossi guadagni: perchè oggi riteniamo normale sfruttare in termini economici gli eventi aleatori, senza particolari remore e senza porci problemi etici? Questo volume racconta come il pensiero scolastico tardomedievale, riflettendo sul rischio di impresa e sulle assicurazioni, sulle pratiche divinatorie e sul concetto di fortuna, consegni alla cultura occidentale un'idea: il rischio ha di per se stesso un valore che può essere 'commerciato'. E' però soprattutto ragionando sul gioco d'azzardo e sui profitti che se ne possono trarre che prende corpo un modello e cui tutti gli altri tipi di contratti aleatori verranno in seguito ricondotti. Ed è affascinante scoprire che il gioco di fortuna in quel tempo più confuso e demonizzato, i dadi, in cui il rischio si manifesta nella sua forma più semplice, ha offerto alla teologia morale e alla dottrina giuridica una 'palestra' all'interno della quale discutere dei rapporti che intercorrono tra fenomeni casuali e regole di economia.

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Titolo: Il gioco e il peccato. Economia e rischio nel tardo Medioevo
Autore: Giovanni Ceccarelli
Editore: Il Mulino
Data di Pubblicazione: 2003
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ISBN: 9788815094230