La tradizione epistolare del monachesimo è il luogo di coltura di alcuni dei testi filosofici più rilevanti del millennio medievale. A questo “milieu” appartiene la lettera “De divina omnipotentia” di Pier Damiani (1007-1072). Dio può restituire la verginità a una fanciulla che l’abbia perduta? L’onnipotenza divina è tale da far sì che ciò che è stato non sia stato, e che Roma non sia stata fondata? Nonostante le frequenti invettive contro i “dialettici” e i limiti del discorso umano sul divino, Pier Damiani accoglie queste domande all’interno della riflessione sulla Sacra Pagina, come si definiva allora la teologia, e ne fa una compiuta questione filosofica, inaugurando un tema di cui “La vergine e l’onnipotenza” ricostruisce genesi e sviluppo storico, attraverso il confronto filologico col testo damianeo ma anche con il liquido di contrasto fornito dagli strumenti concettuali del dibattito contemporaneo. Il profilo del “De divina omnipotentia” è pertanto ben più complesso del proprio mito: non un sillabo dogmatico o una condanna ideologica, bensì la concezione eternalista di una potenza divina che mette alla prova le categorie della temporalità umana, ma che tuttavia non rinuncia a intrecciare con pazienza e sagacia dialettica, retorica e tradizione monastica per dare forma, prima del ritorno del “corpus” aristotelico in Occidente, a un modello sofisticato di argomentazione teologica.
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Titolo: La Vergine e l'onnipotenza. Guida a «De divina omnipotentia»
Autore:
Roberto Limonta
Editore: Jaca Book
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 176
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788816419445