L'amicizia

Marco Tullio Cicerone

All'indomani della morte di Cesare, il "Laelius de amicitia" accompagna il rientro di Cicerone sulla scena politica: nascendo dal tentativo di superare la tradizionale logica clientelare e di fazione dello Stato aristocratico, il dialogo, sulla traccia delle scuole filosofiche greche, muove alla ricerca dei fondamenti etici della società nel rapporto che lega fra loro le volontà degli amici.La novità dell'impostazione ciceroniana consiste soprattutto nello sforzo di allargare la base sociale delle amicizie al di là della cerchia ristretta della 'nobilitas': a fondamento dell'amicizia sono posti valori come 'virtus' e 'probitas', riconosciuti a vasti strati della popolazione. Cicerone scrive per quella "gente perbene" alla cui centralità politico- sociale aveva affidato da tempo le sorti del suo programma di riforma dello Stato. La fiducia in un rinnovato sistema di valori, in cui l'amicizia occupa un ruolo centrale, deve servire a cementare la coesione dei 'boni'; ma l'amicizia propagandata dal "Laelius" non è solo un'amicizia politica: si avverte, in tutta l'opera, un disperato bisogno di rapporti sinceri, quali Cicerone, preso nel vortice delle convenienze e dei rispetti imposti dalla vita pubblica, poté forse provare solo con Attico, al quale il dialogo è dedicato.Rimane aperto, comunque, lo iato fra una concezione elevata della morale e della virtù e l'imprescindibile realtà della prassi politica: il saggio introduttivo di Emanuele Narducci accompagna il lettore attraverso le "ambiguità della 'amicitia'", insieme ideale di una vita allietata da affetti fraterni, e proposta di forme più o meno velate di connivenza fra i sostenitori dell'ordine sociale.Edizione con testo originale a fronte.

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Titolo: L'amicizia
Autore: Marco Tullio Cicerone
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di Pubblicazione: 1985
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ISBN: 9788817165334