Il «machiavellismo di società». L'antropologia politica di Leopardi

Gennaro Maria Barbuto

Negli ultimi decenni, gli studi su Leopardi si sono arricchiti di contributi decisivi, tra i quali non mancano notevoli monografie, studi e convegni concentrati sugli aspetti più propriamente politici della sua opera. In questo filone si inserisce il presente volume, che indaga la portata e l'attualità di una riflessione tanto lucida quanto inquieta. Leopardi è un abissale indagatore dei mali della politica, dell'odio che domina nelle società e dell'impossibilità del bene comune. Il suo sguardo è straordinariamente profondo e radicale perché, come confessa, è di un osservatore absent. Ma questa “assenza” non significa affatto indifferenza nei confronti della società e della politica, esprime piuttosto quel distanziamento critico che gli consente di svelare le contraddizioni, le imposture e i traviamenti delle compagini umane, che lui definisce «machiavellismo di società», evidenziando così uno stretto legame con il Segretario fiorentino. Profeta disincantato dei mali dell'Europa moderna, Leopardi ne denuncia l'illusoria fede nel progresso, la brama di potere e di ricchezza, la razionalità geometrica e strumentale e il dominio della tecnica privo di coscienza del limite. E tuttavia, consapevole ed esperto della sua acutissima antropologia politica, egli non rinuncia a un ultimo, disperato gesto di fiducia: l'invocazione di una solidarietà universale.

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Titolo: Il «machiavellismo di società». L'antropologia politica di Leopardi
Autore: Gennaro Maria Barbuto
Editore: Carocci
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 108
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788829033713