Uneternal city. Urbanism beyond Rome. Sezione della 11ª Mostra internazionale di Architettura

Aaron Betsky

Nel percorso della 11ª Mostra Internazionale di Architettura, al termine delle quindici grandi installazioni all'Arsenale, si entra negli spazi dedicati alla riproposizione dell'antico progetto voluto da Giulio Carlo Argan nell'anno 1978 per la città di Roma, denominato Roma Interrotta, cui segue la sala con il progetto Uneternal city. Qual è il senso di questa operazione all'interno della mostra di Aaron Betsky? La mostra di Betsky è dedicata all'architettura tout-court, alla rappresentazione di un pensiero sull'architettura, sulla sua latitudine, sull'ampiezza del campo di suo interesse. Il campo dell'architettura è stato oggetto per così dire di varie dilatazioni: nel senso della responsabilità sociale, della complessità dei sistemi urbani e sociologici, delle problematiche istituzionali. Ha subito importanti evoluzioni grazie alla tecnologia. In alcuni periodi si è fatto riferimento all'architettura e all'urbanistica come scienze salvifiche per l'umanità. In questa mostra si pone il problema di cosa essa sia nella sua dimensione esistenziale. L'architettura è sapere immaginare, pensare, organizzare lo spazio che ci circonda, a partire dal suolo che calpestiamo alla stanza che abitiamo, dai luoghi dove viviamo a quelli dove ci muoviamo. L'architettura come tale deve essere quindi innanzitutto oggetto della nostra riappropriazione, intendendo con ciò che essa sollecita ed esalta la nostra capacità di vedere, rappresentare, sperimentare lo spazio che ci circonda.

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Titolo: Uneternal city. Urbanism beyond Rome. Sezione della 11ª Mostra internazionale di Architettura
Autore: Aaron Betsky
Editore: Marsilio
Data di Pubblicazione: 2008
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ISBN: 9788831796125