L'età dello spreco. Disoccupazione e bisogni sociali

Giorgio Lunghini

La disoccupazione ha oggi carattere strutturale, ha origine nelle nuove forme di cambiamento tecnologico ed è tendenzialmente irreversibile. La disoccupazione non è un episodio congiunturale, è il sintomo di una tendenza di lungo periodo riconducibile alla 'malattia' della disoccupazione tecnologica: la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la stessa manodopera. Nella economia e nella società di oggi ci sono disoccupati che una eventuale crescita della produzione di merci non riassorbirà, mentre contraddittoriamente ci sono bisogni sociali insoddisfatti. C'è a un tempo spreco e penuria. Secondo Lunghini, constatata l'insufficienza delle politiche keynesiane, la soluzione del problema 'troppe merci, poco lavoro' va cercata anche al di fuori della parte mercantile dell'economia e della società. In particolare bisogna che lo Stato, facendosi carico di quel che i privati non fanno, metta in moto lavori 'concreti' che producano valori d'uso, che diano occupazione e indipendenza politica e producano beni e servizi di cui c'è bisogno, ma non offerta. Lavori concreti pensati non come ammortizzatori sociali ma come risposta a bisogni sociali insoddisfatti.

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Titolo: L'età dello spreco. Disoccupazione e bisogni sociali
Autore: Giorgio Lunghini
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 1995
Pagine: 92
Formato:
ISBN: 9788833908922