Ridere piangere gridare

Aa.Vv.

Il grido di Munch, scelto a prototipo dell'angoscia, risate omeriche proverbiali, il pianto di Maria ai piedi della Croce. Espressioni immediate di emozioni che l'arte e la storia ci tramandano, affetti pubblici e privati che segnano il confine tra l'eccesso e la norma non scritta di compostezza, a regolare il flusso dei sentimenti in forme socialmente tollerabili. Le stesse psicoterapie hanno prodotto tecniche di cura basate su tali forme espressive, dall'urlo primario, risposta al trauma della nascita, di Otto Rank, prototipo della separazione, alle terapie del ridere. Sigmund Freud si occupa del motto di spirito, abbracciando gli argomenti affini del comico e dell'umorismo. Da Freud prende le mosse Kris, con il quale il fenomeno del comico acquista un valore autonomo, all'interno dell'esperienza di vita dove sono in gioco le funzioni mature di regolazione dell'Io.Al grido è dedicato, invece, il saggio di Searl, la cu rivelanza è data dalll'essere uno dei primi lavori psicoanalitici sull'osservazione diretta del bambino. Arma originaria e potente di difesa, il ricorso al grido può segnalare l'inizio di una divisione traumatica all'interno della psiche. Se la componente del grido accomuna uomo e animale, "il pianto - come sostiene Sadoff - sembra essere un fenomeno esclusivamente umano". Infine, il tema specifico del saggio di Fieldman riguarda i pianto al lieto fine dietro il quale si celano sentimenti di perdita, rimpianto, incertezza per il futuro, legati alla coscienza della morte.

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Titolo: Ridere piangere gridare
Autore: Aa.Vv.
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 1995
Pagine: 120
Formato:
ISBN: 9788833909516