Il lavoro che emerge. Prospettive del lavoro come relazione sociale in una economia dopo-moderno

Pierpaolo Donati

Nell'epoca della globalizzazione, il lavoro diventa una grande "questione sociale" ex novo. Lo diventa sotto forma di una sostanziale perdita di confini e di identità, in condizioni che lo rendono un "bene" allo stesso tempo più scarso e più ricercato. Sono in forse i fondamenti stessi di quella specifica "civiltà (industriale) del lavoro" che ha caratterizzato la modernità. Il libro presenta una tesi decisamente controcorrente: sostiene che, al di là della presunta "fine" del lavoro, c'è il lavoro che "emerge".I cosiddetti problemi economici delle società postindustriali nascono dal fatto che il lavoro resta concepito in modo strumentale, meccanico e astratto; cosicché gran parte dei rimedi proposti per combattere la disoccupazione sono sterili o hanno effetti perversi. Secondo Donati questa situazione è dovuta al mancato riconoscimento che il lavoro è, prima di ogni altra cosa, una relazione sociale fra produttori, distributori, consumatori e altri portatori di interessi. Ed egli propone un nuovo approccio umanistico seguendo il quale si può mostrare che la società dopo-moderna crea le condizioni di un lavoro "emergente".

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Titolo: Il lavoro che emerge. Prospettive del lavoro come relazione sociale in una economia dopo-moderno
Autore: Pierpaolo Donati
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2001
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ISBN: 9788833913322