Diritto e morale nell'età dell'illuminismo

Michele Cascavilla

Tendenze nuove e fenomeni inediti nella società del nostro tempo contribuiscono a portare alla ribalta l'annosa questione del rapporto tra diritto e morale. L'evoluzione dei costumi sociali, con le sue ripercussioni nel modo d'intendere la struttura della famiglia, l'avanzamento della ricerca nel campo della ingegneria genetica o della biomedicina, con le prospettive che ne derivano per la vita e la morte degli esseri umani, sono solo alcuni esempi di processi in atto che generano interrogativi e problemi connessi, in ultima istanza, alla questione del rapporto tra diritto e morale. Da una parte è forte la richiesta di una regolamentazione giuridica delle pratiche rese possibili dai mutamenti sociali e dai progressi delle conoscenze scientifiche; dall'altra è viva la consapevolezza che, in tali fattispecie, siano in ballo fondamentali valori etici. Ma possono i valori etici tradursi in normativa giuridica? Se sì, a quali condizioni? Non vi è un rischio di fondamentalismo quando l'etica diventa legge dello Stato? E, d'altra parte, non vi è il rischio che il diritto decada a strumento di violenza sul più debole, quando rimane disancorato da principi etici? Allora, qual è il corretto modo d'intendere il rapporto tra diritto e morale, quello di intima connessione o quello di radicale dissociazione? Per rispondere a queste cruciali domande è bene cercare il bandolo della matassa nel ricco patrimonio di riflessioni accumulate nella storia del pensiero giuridico.

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Titolo: Diritto e morale nell'età dell'illuminismo
Autore: Michele Cascavilla
Editore: Giappichelli
Data di Pubblicazione: 2006
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ISBN: 9788834865804