Caravaggio. Pittore, genio, assassino

Gianfranco Formichetti

Domenica 28 maggio 1606. Una partita di pallacorda in Campo Marzio, a Roma. La posta in gioco è di dieci scudi. Un contrasto, le voci si fanno concitate, dalle racchette si passa alle spade. Poco dopo un corpo giace sul selciato, privo di vita. L'omicida, ferito, si dà alla fuga, ben presto inseguito da una condanna al bando capitale: chiunque sia in grado di identificarlo può eseguire la sentenza di morte. Quel trentacinquenne in fuga si chiama Michelangelo Merisi da Caravaggio, per molti il più eccelso pittore che l'Italia abbia donato al mondo. Ancora oggi i suoi quadri turbano anche l'osservatore più freddo e distaccato. Sono intrisi di un'ambiguità inafferrabile, di un magico equilibrio tra intima religiosità e raffinata sensualità: una sorta di 'erotismo mistico', che finirà per caratterizzare tutta l'arte barocca. Il poeta spagnolo Luis Antonio de Villena ha scritto: "La verità di Caravaggio sta nella delicatezza della forza, prima però la forza". Questa è la turbolenta, tragica storia di un artista alieno a ogni convenzione e di un'arte che, forse più di ogni altra, è testimonianza di una viscerale necessità di espressione, di un'inestinguibile sete di vita.

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Titolo: Caravaggio. Pittore, genio, assassino
Autore: Gianfranco Formichetti
Editore: Piemme
Data di Pubblicazione: 2000
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ISBN: 9788838449567