La sinistra che non c'è

Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti, una delle figure più influenti della politica italiana degli ultimi decenni, racconta, dalla prospettiva di un protagonista e di un osservatore in prima linea, la parabola della sinistra contemporanea. L’inizio del declino si può far risalire storicamente al crollo dell’Unione Sovietica, quando – insieme con il socialismo reale e le sue storture – viene meno un mito della sinistra: la possibilità di un’alternativa al capitalismo. Dalla lotta rivoluzionaria si è passati così alla sinistra riformista, che ha accompagnato il consolidamento dell’Europa sulla base delle ragioni del mercato e dei vincoli di debito, abbandonando Marx (senza superarlo) e la lotta di classe. Il neoliberismo e la globalizzazione hanno fatto il resto, relegando ai margini le voci dei lavoratori e delle lavoratrici. Intanto, in Italia e nel mondo, la politica annegava nella spettacolarizzazione e sceglieva di parlare non secondo giustizia e verità ma alla “pancia del Paese” oppure facendo propria la lingua del mercato. Non più una politica di alti ideali ma una politica servile e di corto respiro: quando i partiti progressisti si sono allineati a questa tendenza, è venuto meno anche l’impegno in favore delle rivendicazioni del lavoro. Cosa rimane allora della sinistra? Da dove è necessario ripartire e a cosa si può mirare? Fausto Bertinotti prova a spiegarcelo in questa lucida e penetrante analisi, attingendo alla sua esperienza diretta e alla visione maturata nella lunga militanza politica.

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Titolo: La sinistra che non c'è
Autore: Fausto Bertinotti
Editore: Rai Libri
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 192
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788839719294