Ritmo e corpo nella batteria jazz

Federico Filonzi

Da sempre la musica scritta e suonata e la relativa critica musicologica vivono in rapporto di incontro/scontro fra il voler abbracciare una teoria basata sullo studio delle dinamiche fisico-attitudinali riferite al corpo, inteso come viatico di analisi della performance, e il valutare in maniera possibilmente oggettiva l'azione musicale grazie agli strumenti tecnologici di registrazione, ascolto e analisi. Parlando di corporeità devono essere tenuti presenti i complementari fattori sensoriali di cui l'uomo dispone, per cui, per operare un giusto studio, vanno considerati, oltre ai sensi udito e tatto, anche i due aspetti fondamentali della comunicazione musicale, il piano estesico (il punto di vista dell'ascoltatore) e quello poietico (quello creativo dell'anima del musicista). Un corpo, solo per avere un cuore, è già ritmo e tutto ciò che ci circonda è un insieme in cui l'idea di svolgimento nel corso del tempo ne è base, avvenimenti che iniziano da un evento per ritornare con metodicità periodica all'evento stesso. Per questo il fenomeno del ritmo ha interessato tutti i popoli e tutte le generazioni fino al momento in cui, sul finire del diciannovesimo secolo e agli albori del ventesimo, ne è stata tentata una prima sistemazione teorica.

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Titolo: Ritmo e corpo nella batteria jazz
Autore: Federico Filonzi
Editore: Perrone
Data di Pubblicazione: 2011
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ISBN: 9788860041685