L'arte della ricchezza. Cesare Beccaria economista

Carlo Scognamiglio Pasini

Sono trascorsi due secoli e mezzo dalla pubblicazione di Dei Delitti e delle Pene (1764), il capolavoro composto all'età di venticinque anni che fece di Cesare Beccaria, assieme a Niccolò Machiavelli, l'italiano più famoso e più citato nella storia del pensiero occidentale per la filosofia, il diritto e la scienza politica. Il nome di Beccaria è associato ai più alti valori dell'umanesimo, dell'illuminismo e del liberalismo. Caterina II di Russia, Voltaire e Thomas Jefferson, con Jeremy Bentham, Jean Baptiste Say, Stendhal e Karl Marx, lo consideravano come una delle più alte espressioni della cultura europea. I principi del diritto penale di Beccaria, assieme a quelli di Montesquieu sulla separazione dei poteri, di Rousseau sulla sovranità del popolo, e di Voltaire sui diritti civili, sono considerati i cardini della meravigliosa stagione dell'illuminismo europeo. Ma chi era Beccaria economista, e perché si può paragonare persino ad Adam Smith, che fra gli economisti è generalmente considerato il padre fondatore e più grande del suo secolo? Questa biografia, che unisce il rigore scientifico e storiografico a una narrazione che può essere letta come un romanzo, ricostruisce gli aspetti finora meno conosciuti della vita e delle opere di Cesare Beccaria.

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Titolo: L'arte della ricchezza. Cesare Beccaria economista
Autore: Carlo Scognamiglio Pasini
Editore: Mondadori Università
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 330
Formato:
ISBN: 9788861843592