Professione reporter di guerra. Da Russel ed Al-Jazeera. Storie, analisi ed evoluzione di un mestiere difficile

Vincenzo Damiani

Il reporter di guerra è davvero un dinosauro sepolto dalla polvere del tempo? Parte dalla provocazione di uno dei più grandi inviati di guerra italiani, Mimmo Candito, il viaggio nel mondo dell'informazione di guerra. Un excursus storico lungo 150 anni che affonda le proprie radici nel 1854, quando l'irlandese Bill Russell per la prima volta raccontò dalla Crimea le brutalità di una battaglia dal proprio interno. Da allora l'informazione si è velocizzata. Russell impiegava un mese per confezionare il suo pezzo, oggi Internet sforna una notizia al minuto. Una bulimia d'informazione che, in realtà, allontana prima il giornalista dai fatti e poi il lettore. Proprio come i reporter di guerra, paradossalmente sempre più lontani dalla prima linea, le televisioni si nutrono d'immagini, ma il tubo catodico spesso deve accontentarsi di cartine geografiche o fermi immagine. E così, l'informazione si trasforma in "infotainment" e chiacchiericcio. O per dirla all'americana, talk show. Ma non sempre è stato così. C'è stato - e c'è chi la guerra la racconta fuori dai denti, come Barbini.

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Titolo: Professione reporter di guerra. Da Russel ed Al-Jazeera. Storie, analisi ed evoluzione di un mestiere difficile
Autore: Vincenzo Damiani
Editore: Prospettiva Editrice
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 212
Formato: Brossura
ISBN: 9788874184309