Vita e morte dell'immagine

Régis Debray, A. Pinotti

Un imperatore cinese chiede al suo primo pittore di cancellare una cascata dipinta, perché lo scroscio dell'acqua non lo fa dormire. Leon Battista Alberti consiglia a chi non riesce a prendere sonno la contemplazione di dipinti raffiguranti fontane, fiumi e cascate: "L'acqua dipinta che disturbava il cinese calmava il toscano". Questi due casi eloquenti ci raccontano del potere misterioso delle immagini in tempi e luoghi diversi. Dal loro confronto prende le mosse l'indagine di Debray, impegnata a ricostruire una storia dell'immagine che sia insieme una "storia dello sguardo in Occidente". Servendosi degli strumenti della mediologia - in cui confluiscono storia dell'arte e delle tecniche, filosofia e scienza delle religioni, sociologia e storia delle idee -, in una prospettiva che unisce ciò che l'Occidente ha sempre separato (spirituale e materiale, soggetto e oggetto, essere e apparire, artisticità e tecnologia), Debray ripercorre la presenza dell'idolo, la rappresentazione dell'opera d'arte, fino alla simulazione dell'immagine digitale. La genealogia del nostro inconscio ottico, radicato nell'arcaica logosfera e sviluppatosi nella moderna grafosfera, ci mostra al contempo il nostro destino: la morte della società dello spettacolo e l'avvento, grazie alla rivoluzione numerica, della terza era, la videosfera.

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Titolo: Vita e morte dell'immagine
Autore: Régis Debray, A. Pinotti
Editore: Il Castoro
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 268
Formato: Brossura
ISBN: 9788880335238