L'URSS e la teoria del capitalismo di Stato. Un dibattito dimenticato e rimosso (1932-1955)

Riccardo Tacchinardi, Arturo Peregalli

Oggi non fa più scandalo la tesi che dietro il "falso socialismo" dell'URSS si celasse il capitalismo di Stato. Continua a circolare però l'idea giustificatoria che all'epoca si fosse legittimati a "non sapere". Il primo merito di queste pagine è quello di demolire tale forma di autoassoluzione: sin dai primi anni '30 del Novecento politici e teorici di diverse ispirazioni avevano già chiaramente delineato quel falso, chi voleva capire "aveva capito". Il mito del socialismo in un solo paese, avallo della spartizione imperialistica di Yalta, segnò la sconfitta profonda del movimento comunista internazionale. Nessuna risalita da quell'abisso era possibile senza prima aver sciolto quel nodo. Ma per poter divenire fondamento strategico della ripresa di un movimento comunista internazionalista ciò doveva essere unito alla previsione che Lenin aveva tracciato, come variante strategica, in caso di sconfitta della Rivoluzione d'Ottobre: l'inevitabile trascinamento nello sviluppo capitalistico dell'intero continente asiatico. Una previsione che ha oggi l'inoppugnabile riscontro dei fatti e che di quella ripresa è alla base.

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Titolo: L'URSS e la teoria del capitalismo di Stato. Un dibattito dimenticato e rimosso (1932-1955)
Autore: Riccardo Tacchinardi, Arturo Peregalli
Editore: Pantarei
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 342
Formato: Libro rilegato
ISBN: 9788886591263