C’è una domanda essenziale che ci assale quando tutto intorno crolla e il caos sembra dilagare: come possiamo andare avanti senza impazzire? Questo libro non è certo un manuale di sopravvivenza per i momenti di crisi con soluzioni definitive e istruzioni chiare, ma un’indagine sullo spirito umano che ci aiuterà a scoprire le pratiche di resistenza culturale che continuano a sbocciare e crescere tra le crepe dell’apocalisse e che ci stupiscono proprio per questo. Andrea Colamedici e Maura Gancitano ci accompagnano in un viaggio filosofico e critico che documenta i “fiori” che nascono nei posti più improbabili: dal corpo che custodisce dissolvendosi alla gioia che non spera, passando per la lettura silenziosa che genera comunità e le maschere che rivelano invece di occultare. Pur sapendo che l’habitat è ormai compromesso e che molte di queste forme di vita culturale sono già in via d’estinzione, gli autori hanno compilato un prezioso erbario, frutto di anni di studio e di pratica del fatto che la meraviglia è in grado di germogliare dove non dovrebbe – negli interstizi tra stupore e spavento – e che è capace di prendere forme ostinate e contrarie. A conferma che l’umano, nonostante tutto, continua a generare bellezza e senso anche quando sa che è tutto inutile.
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Titolo: Botanica della meraviglia. Coltivare lo stupore alla fine del mondo
Autore:
Andrea Colamedici,
Maura Gancitano
Editore: HarperCollins Italia
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 192
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9791259853905