La basilica di San Pietro. I papi e gli artisti

Tra molti libri sulla Basilica di San Pietro e il Palazzo Apostolico con i loro celebri arredi scultorei e pittorici, questo è forse il primo a trattare del senso globale del rapporto tra i papi e l'arte: un tentativo di abbracciare l'intera gamma storica dell'istituzione papale, evidenziandone le politiche di committenza e i fili conduttori iconologici. Aprendo nuove piste di riflessione, il testo situa i capolavori realizzati per il Vaticano all'interno dell'ampio rapporto tra la Chiesa e l'arte, l'arte e la vita cristiana. Il metodo è narrativo - un racconto dei personaggi, degli eventi e delle idee che hanno plasmato le opere -, e lo stile attinge a più discipline, tra cui, oltre alla storia ecclesiastica e alla storia dell'arte, la teologia e la catechetica. Corredato di 155 illustrazioni, il volume introduce allo sterminato universo di dati, personaggi ed eventi implicati nel tema, rivolgendosi a un pubblico non specialistico, al pubblico, cioè, per cui la maggior parte delle opere furono originalmente pensate. Il Vaticano è 'in primis' il luogo da cui Pietro conferma i suoi fratelli nella fede e pasce fino ad oggi il gregge di Cristo. L'arte realizzata per i successori di Pietro ha avuto proprio questo scopo: confermare e nutrire la fede di cui i vescovi di Roma sono garanti. Attraverso l'arte, i papi hanno infatti comunicato messaggi intesi a rafforzare il "messaggio" del Vangelo, e con l'aiuto degli artisti hanno trasformato "comunicazione in comunione", nello spirito di Paolo VI quando, alla fine del Concilio Vaticano Secondo, affermò che "la bellezza come la verità mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione".