Sulla bugia. Testo latino a fronte

Sulla bugia. Testo latino a fronte

"Sulla bugia": un'operetta di Agostino di Ippona sulla menzogna, un testo quasi sconosciuto, mai tradotto in italiano. Il retore africano con argomentazioni sottili e accattivanti conduce la sua indagine a partire da una domanda: è mai lecito dire una bugia? Accostando esempi tratti dalle Scritture e attualissimi fatti di vita quotidiana la pratica della bugia viene definita, classificata, analizzata in termini che superano la retorica antica e tracciano le linee portanti di un'etica senza tempo. Il bugiardo ha un 'cor duplex', il cuore doppio, dice Agostino. Non è bugiardo chi dice il falso, perchè questi potrebbe sbagliarsi, potrebbe scherzare, potrebbe dire il falso per indurre a credere il vero: il bugiardo è chi è doppio nella 'voluntas', chi vuole ingannare esprimendo, con le parole o con altri mezzi, qualcosa di diverso da ciò che crede vero, con la chiara 'intenzione' di far passare per vero il falso.Il "De mendacio" è del 395: è stato scritto da Agostino per motivi pastorali (arginare la facilità alla menzogna dei suoi fedeli), apologetici (rispondere ai Manichei che negavano autorità all'Antico Testamento in base alle menzogne dette dai Patriarchi) ed esegetici (rispondere a chi accusava Paolo di non avere manifestato con sincerità il suo pensiero nella controversia sui Gentili giudaizzanti).
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