Ultime lettere di Jacopo Ortis

Ultime lettere di Jacopo Ortis

"Ultime lettere di Jacopo Ortis" è considerato il primo romanzo epistolare della letteratura italiana. Nel 1798 Foscolo consegnò a Marsigli le prime quarantacinque lettere, ma l’anno successivo si arruolò nella Guardia Nazionale mobile e fu costretto ad abbandonare la scrittura. L’editore assegnò ad Angelo Sassoli la continuazione dell’opera, che uscì con il titolo "Vera storia di due amanti infelici". Un’iniziativa fortemente disapprovata dall’Autore, che riprese a lavorare sul testo originale, facendolo pubblicare a proprie spese a Milano nel 1801. La versione definitiva venne data alle stampe a Zurigo nel 1816, pur recando sul frontespizio la falsa indicazione "Londra 1814" per evitare problemi con la censura austriaca. Nel 1817 Foscolo sottopose il romanzo a un’ultima revisione. L’Ortis, accolto inizialmente con scarso entusiasmo dalla critica, appassionò i giovani del Risorgimento e influenzò grandi scrittori romantici e postromantici. Il pittore Teofilo Patini ne trasse ispirazione per dipingere il quadro "La morte di Jacopo Ortis". Tra gli adattamenti, anche il film muto "Jacopo Ortis" (1918) e una trasposizione televisiva realizzata per la RAI (1973). Un libro di narrativa per tutti, grandi e piccoli, per scoprire o riscoprire un grande classico della letteratura mondiale. La storia delle illusioni, delle passioni e della disperazione di un giovane di fronte alle tragedie del suo secolo. Età di lettura: da 12 anni.
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