Sul senso, sui sensi. Tradurre la poesia in lingue dei segni

Sul senso, sui sensi. Tradurre la poesia in lingue dei segni

Quali caratteristiche presenta la poesia creata originariamente o tradotta in una lingua dei segni? In quale maniera la natura orale delle lingue segnate influisce sul processo traduttivo? Quale legame è possibile individuare fra consapevolezza linguistico-identitaria ed espressione artistica in lingua dei segni? Attraverso un approccio che ha come presupposto la linguistica embodied (incarnata) e prende in considerazione i principali studi sulla linguistica delle lingue dei segni, sulla poesia segnata e sulla traduttologia, Erika Raniolo propone una riflessione sulla traduzione poetica da e verso le lingue dei segni che considera la centralità del corpo all’interno del processo di traduzione. Giocando sulla duplice valenza della parola «senso», il corpo viene considerato nella sua dimensione sensoriale e si ipotizza che la (ri)costruzionedel senso in un’altra lingua possa essere intesa, nel caso di lingue che utilizzano differenti modalità sensoriali, come costruzione sinestesica del senso.
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