Il viaggio nei classici italiani. Storia ed evoluzione di un tema letterario

Il viaggio nei classici italiani. Storia ed evoluzione di un tema letterario

Si narra che Cristoforo Colombo, sorpreso da una tempesta, mentre tornava indietro dalle Americhe, abbia voluto gettare in mare, protetto dalle onde, parte del suo diario: nel caso non fosse sopravvissuto quelle parole sarebbero arrivate a destinazione, oltre la barriera dei tempi. E storia, leggenda? Sicuramente è racconto, letteratura. Se il viaggio ha bisogno di essere narrato, la letteratura si serve del viaggio, la più elementare rappresentazione del tempo e dello spazio, "eterno movimento antropologico" con cui osservare la Storia, dalle grandi scoperte geografiche alla impressionante rapidità del progresso tecnologico dei mezzi di trasporto. La letteratura ha anche bisogno degli eroi del viaggio, riscrive le storie di Ulisse e di Enea, vola in sella a Ippogrifo, accetta il rischio della speranza nel superbo Colombo leopardiano, piange con Alexandros di Pascoli, prova un delirio di immobilità con Arsenio di Montale che attende un imprevisto, un segno da un'altra orbita, in un mondo che ha perso il gusto di desiderare l'altrove, cercato, magari in Oriente, da Pasolini e Moravia. Pensato come strumento di lavoro per le scuole superiori e per i corsi universitari del triennio, questo volume individua il legame originario, archetipico, tra la letteratura e viaggio.
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