La memoria e la mano

La memoria e la mano

"L'opera di Jabès, costruzione grandiosa e perennemente incompiuta, dispiegandosi attraverso grandi cicli sapienziali del ""poema ininterrotto"", persegue, nella seconda metà del Novecento, quel tentativo titanico di un unico Libro, cha tanto ha affascinato la letteratura contemporanea, da Mallarmé a Proust, a Pound. Come quella di Proust, essa è ricerca che ha per oggetto il suo stesso farsi - come quella di Mallarmé, è la sfida impossibile di una Parola che catturi e racchiuda il Senso. Il Libro è in Jabès metafora, attraverso i temi dell'erranza, del vuoto, del nulla, di una scrittura che traccia, ma non svela l'oscuro sottrarsi della lettera. E' il senso laico, ma anche profondamente intriso di ansia metafisica, di una rivelazione che, se rimane rivelazione del nulla, afferma il significato profondo dell'interrogazione come continuo spostamento del limite, avamposto di questo nulla, cui l'uomo si affaccia avendo rinunciato alla consolazione, ma anche all'impoverimento della risposta. Collocandosi alla confluenza fra la meditazione ebraica sulla Scrittura e la riflessione sulla scrittura che caratterizza il pensiero contemporaneo, l'opera di Jabès non può che propagarsi all'infinito dal movimento della lettera che è tracciata e traccia se stessa, nel continuo rinvio fra ciò che è scritto e ciò che è letto in cui si metaforizza lo spazio, e il limite, della libertà umana. Edizione con testo a fronte."
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