Le sorelle Hunt

Le sorelle Hunt

"Cara sorellina, mi chiamo Olivia Hunt e sono tua sorella. Tu sei dentro la pancia della mamma. Jim è nostro fratello. Non è male, per essere un ragazzo. Ti ho sognata. Ero nella canoa. Avevo i capelli raccolti in una treccia, che però era anche un serpente. Tu sei uscita dal lago e ti sei arrampicata lungo la treccia serpente. Sei salita sulla canoa. Mi assomigli. La canoa si è rovesciata ma noi potevamo comunque parlarci sott'acqua. Ci sono altre cose divertenti che potremo fare: 1. Giocare nel fortino sull'albero. 2. Giocare a travestirci in soffitta. 3. Fingere di essere principesse. Io ho una corona. Papà ne prenderà una anche a te. 4. Fingere di essere spose. 5. Un sacco di altre cose divertenti. Mi piace scrivere questa lettera. E' come se tu fossi qua, solo che non posso vederti. Ti voglio già bene, Olivia". Eccole venire verso di noi, le sorelle Hunt, come in un'istantanea, come in un comico prologo in cielo. Olivia è la sorella maggiore, quella che ha scelto di andarsene per tentare la fortuna a Hollywood, la testa calda; Madeline è la piccolina di casa, quella che le ha tutte vinte, tradizionalista, un po' tiranna con i famigliari e sempre aperta a fare del bene agli estranei. Olivia - licenziata di fresco da una casa di produzione cinematografica e senza un soldo - lancia messaggi dal suo 'covo' per convincere gli amici attori (quelli veri, quelli famosi) a realizzare insieme a lei un progetto impossibile: la storia di Don Chisciotte. E ha ragione Jonathan Franzen a dichiarare essere questo il romanzo su Hollywood più divertente che lui abbia mai letto. Per contro ha ragione Jay McInerney a definire questo libro profondo e commovente. Perché rara e disperata è la compassione della nostra produttrice Olivia nell'assistere al fatto più assurdo e inaspettato: Madeline, sorella e amica, viene colpita da una leucemia, e per tutte le pagine di questo libro lotterà contro lo strazio e l'ingiustizia della malattia. E quando sul fianco di una collina di Santa Fe, Olivia e Madeline contemplano una abbacinante distesa di mulini a vento, sarà facile per il lettore sentirsi catturato in un romanzo importante e dividerne il segreto meccanismo interno. Il delirio di Don Chisciotte giganteggia ormai, e rispecchia le logiche impazzite dell'industria cinematografica, la lotta impossibile contro la leucemia, il farsi di un romanzo autorigenerante tra disperazione e pazze risate. Quello che rimane è la fotografia incantevole di due donne che sono sul punto di capire, di farcela, e che - una volta ancora - si raccontano la loro filastrocca: "C'erano una volta due bellissime principesse che si chiamavano Madeline e Olivia Hunt. Quel giorno le sorelle partirono per un viaggio per mare sul loro glorioso vascello dalle vele rosse, e i venti le spinsero verso la magica terra di..."
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