Rosalind Franklin. La donna che scoprì la struttura del DNA

Rosalind Franklin. La donna che scoprì la struttura del DNA

Il 25 aprile 1953 James Watson e Francis Crick pubblicarono su "Nature" un epocale articolo sulla struttura molecolare del Dna, la cui scoperta avrebbe fruttato loro nel 1962 il premio Nobel insieme a Maurice Wilkins. Watson e Crick, del Cavendish Laboratory di Cambridge, erano in gara nello studio del Dna con altri gruppi di ricerca, fra cui l'unità di biofisica del King's College di Londra, diretta da Maurice Wilkins, che fra i molti brillanti ricercatori vantava la presenza di Rosalind Franklin. I risultati ottenuti dalla Franklin - la preziosa radiografia della forma B del Dna e l'elaborazione matematica dell'immagine - giunsero ai due futuri premi Nobel per vie traverse, e furono determinanti. Con l'ausilio di questi dati e le conoscenze in loro possesso, Watson e Crick scoprirono la struttura della molecola di cui sono fatti i nostri geni. Nel 1958, Rosalind, all'età di trentott'anni, morì. Il suo contributo fu ignorato fino al 1968, quando Watson nel suo libro "La doppia elica" le conferì un ambiguo riconoscimento, visto che mentre ne vantava i meriti presentava della scienziata una feroce caricatura: sciatta, irascibile, incompetente e sprovveduta. Nata nel 1920, erede di una ricca e colta famiglia ebraica, si laureò in chimica fisica e si impose come ricercatrice sia negli studi sul carbonio sia in quelli di biofisica, grazie anche alla straordinaria abilità nella fotografia a raggi X. Seguì senza tentennamenti la sua vocazione, e soltanto una consorteria maschile e la precoce morte riuscirono a escluderla dal successo. Brenda Maddox ha potuto accedere personalmente alla corrispondenza privata di Rosalind Franklin e ha intervistato per questo libro tutti i principali scienziati che hanno contribuito alla scoperta, fra cui Francis Crick, Jim Watson e Maurice Wilkins. Ne risulta il quadro di un'epoca fondamentale per lo sviluppo della scienza, entro cui si svolge la storia di una giovane donna determinata, ombrosa e appassionata, che all'età di quindici anni aveva già deciso di diventare una ricercatrice, ma che è stata cancellata dalla più grande scoperta scientifica del ventesimo secolo.
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