La leggenda di Roma. Testo latino e greco a fronte. 1.Dalla nascita dei gemelli alla fondazione della città

La leggenda di Roma. Testo latino e greco a fronte. 1.Dalla nascita dei gemelli alla fondazione della città

Roma è stata un'avventura unica nel mondo antico, e più tardi in quello medievale e moderno. "E chi" scriveva Plutarco, "vedendo la nascita, la salvezza, la crescita e il divenire adulto di Romolo, non direbbe subito che la Fortuna ne ha posto le fondamenta e il Valore vi ha costruito sopra?" Cicerone magnificava l'intelligenza che presiedette alla scelta del luogo: "Romolo scelse il luogo destinato alla città con incredibile accortezza, come deve fare chi cerca di creare uno stato destinato a durare. Infatti non si spinse verso il mare per invadere il territorio dei Rutuli o degli Aborigeni o fondare una città alla foce del Tevere: capì invece e vide con eccezionale preveggenza che i luoghi marittimi non sono i più adatti alle città che vengono fondate con la speranza che durino e dominino". Attorno alle origini di Roma i popoli che l'hanno costruita, subita, accettata e disprezzata hanno creato una complessa, affascinante leggenda: che i tre volumi lanciati ora dalla Fondazione Valla intendono ricostruire su basi nuove. Nel primo, poesia e storia sondano le vicende leggendarie di Alba Longa, di Numitore e Amulio, di Marte e Rea Silvia, della lupa e del picchio, dei gemelli allevati dai pastori Faustolo e Acca Larenzia, della fondazione della Roma Quadrata sul Palatino, della lite fra Remo e Romolo e dell'uccisione del primo. Romani e Greci collaborano nella mitopoiesi: c'è chi propone come padri i discendenti del troiano Enea, chi invece attribuisce la fondazione agli eredi del greco Ulisse. Fabio Pittore ed Ellanico, Esiodo ed Ennio, Virgilio e Ovidio, Livio, Dionisio di Alicarnasso e Diodoro Siculo: tutti si interrogano sui primordi, la nascita e gli sviluppi di Roma. E ancora molti secoli dopo, quando ormai la città starà perdendo la sua grandezza e la sua potenza, gli echi della leggenda risuoneranno negli ultimi scrittori pagani e nei Padri della Chiesa: in Servio e nel Mitografo Vaticano, in Giustino, Gerolamo e Agostino. Viene qui presentata una grande raccolta di fonti annalistiche, antiquarie e poetiche divise per 'mitemi' o unità mitiche fondamentali, e analizzate comparativamente alla ricerca dei 'motivi canonici' fissati dalla tradizione e di una stratigrafia del mito confrontata con gli scavi archeologici. Sullo sfondo, alcune domande che ci intrigano. Come nascono i miti? Rispecchiano o no la realtà? E ancora. Da dove vengono il nome di Roma e di Romolo? E lui, Romolo, è davvero esistito? Ha poi fondato la sua città?
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