Vita di famiglia

Paul, sua moglie Alma, la suocera Hedwig e le figlie Vera e Fania vivono in un bel quartiere di Amburgo al piano nobile di una villa in rovina. Un uomo e quattro donne, un ariano e quattro ebree: è questa la famiglia Schiefer nell'anno 1967. Si sa che tutte le famiglie sono fondate sull'amore, ma la famiglia Schiefer sembra esserlo di più. Per salvare Alma e sua madre, Paul ha rotto con i suoi genitori, ha subito mesi di carcere e di maltrattamenti dalla Gestapo, si è nascosto con loro in Polonia, ha condiviso la sorte del lager. Per amore di Paul, Alma ha rotto con la comunità ebraica che non ha voluto consentire l'immigrazione in Israele a suo marito. Nella famiglia Schiefer si ride, si piange, si urla, in una parola ci si ama moltissimo. Quando Paul, modesto rappresentante di occhiali, rientra il venerdì sera la celebrazione dello shabbat coincide con la festa che merita il suo ritorno. E Alma si mette degli abiti attillattissimi e i tacchi a spillo per uscire con lui. Ma casa e famiglia sono anche una prigione dorata per tutti: Vera, la diciassettenne, smania per un amore, ma dove trovarlo se non può muoversi in libertà? Mentre Fania, che ha tredici anni e ne dimostra dieci, intreccia in un mondo tutto suo le tensioni che vede scorrere intorno a lei. Insomma, un equilibrio fragile, che viene spezzato quando si scopre che la loro casa è stata messa in vendita, e che a comprarla sarà forse la vicina, l'ex nazista che li aveva denunciati alla Gestapo. A quel punto tutto cambia. Come cambia il mondo fuori, con la guerra dei Sei Giorni che segna forse per gli Schiefer un momento di riscatto. Anche se Vera, nel frattempo, ha cominciato una relazione con il padrone di casa, a sua volta ex nazista. Mentre Fania ha scelto la strada di una ribellione più segreta, e dagli esiti imprevedibili.Grande romanzo di famiglia, come molti capolavori della letteratura tedesca, e con un piede nella tradizione del romanzo di memoria ebraica, "Vita di famiglia" è una narrazione densa ed emozionante che fotografa, attraverso una vicenda "privata", un momento cruciale del dopoguerra tedesco ed europeo, alla vigilia del '68. "Un romanzo atipico scritto con calore e ironia" l'ha definito "Die Zeit", "che riempie un vuoto nella memoria collettiva." E che, pubblicato in sordina da un piccolo editore svizzero, grazie al passaparola e all'entusiasmo dei lettori è diventato un bestseller, per settimane al vertice delle classifiche di vendita in Germania e in corso di pubblicazione nei principali paesi europei.