Storia delle altre. Concubine, amanti, mantenute, amiche

Storia delle altre. Concubine, amanti, mantenute, amiche

Sono donne di tutte le epoche e di ogni parte del mondo, di tutte le classi sociali e di ogni razza. Ci sono aristocratiche e schiave, intellettuali raffinate e ragazzotte frivole, maritate infedeli e indomite zitelle. Alcune sono famose, altre vere leggende, ma della maggior parte di loro ci è giunta notizia solo attraverso un epistolario, un libro di memorie, qualche arido documento burocratico. L'unica cosa che hanno in comune è di essere state le "altre": concubine, mantenute, amanti. Il libro di Elizabeth Abbott racconta le loro esperienze e le loro storie, aspetti diversi di quella singolare condizione femminile che è l'"amantità". Ma, anziché limitarsi a ricostruire le vicende biografiche di una serie di amanti, la studiosa focalizza la propria attenzione sulla struttura e sulle caratteristiche delle relazioni extraconiugali e sul modo in cui sono state vissute e giudicate nelle diverse culture ed epoche. Le varie categorie dell'"amantità" in cui vengono raggruppate le protagoniste di "Storia delle altre" - le favorite del sovrano, le concubine orientali, le pupe dei gangster, le donne "muse" e le donne "trofeo" - possono così disegnare i vari modi in cui si è declinato storicamente il rapporto uomo-donna al di fuori e al di là dei ruoli definiti da qualunque codice. Ecco allora comparire fianco a fianco Madame de Pompadour e Camilla Parker-Bowles, le cui relazioni con il re o con l'erede al trono sono state di dominio pubblico ma non si sono potute sottrarre al rispetto di una rigida etichetta di corte; oppure Celia Sanchez e Virginia Hill, che con i rispettivi amanti (Fidel Castro e Bugsy Siegel, uno dei più noti boss di Chicago) hanno condiviso l'avventura di un'esistenza "al di sopra della legge". E poi, ancora, donne che hanno scelto di vivere all'ombra di artisti famosi, come Jeanne Hébuterne, l'amante di Amedeo Modigliani, e Catherine Walston, la compagna di Graham Greene, oppure che hanno deliberatamente usato la propria avvenenza e un certo talento nell'arte della seduzione come armi per conquistare uomini potenti e ricchi. In ogni caso, e in ogni tempo, queste donne hanno pagato (soprattutto in termini di precarietà esistenziale e autostima negata) il prezzo della loro trasgressione sociale, e spesso sono uscite sconfitte dal confronto con la rivale acerrima: la legittima moglie dell'amante.
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