Come vivere da ricchi senza soldi. I consigli di un nobile spiantato

Come vivere da ricchi senza soldi. I consigli di un nobile spiantato

Come conciliare la difficile situazione del mercato del lavoro e l'aumento del costo della vita con un'esistenza appagante e dignitosa? È possibile vedere drasticamente ridotto il proprio reddito senza per questo compromettere in alcun modo la qualità della propria vita? Impoverire, in realtà, può farci scoprire una dimensione più autentica e originale. Lo sostiene provocatoriamente Alexander von Schonburg, discendente di un nobile casato costretto a cimentarsi da diverse generazioni con i problemi connessi al declino sociale ed economico. In questo saggio divertente e brillante l'autore sottopone a un'analisi implacabile le contraddizioni e le insensatezze di molti aspetti del nostro tempo. Il culto del denaro, la dipendenza dal lavoro e dallo status sociale, la frenesia consumistica, l'omologazione imposta dalla moda suonano come vere e proprie condanne all'insoddisfazione e all'infelicità. Così come la brama di beni di lusso, ormai ridotti a prodotti di largo consumo, il culto dell'automobile, l'ossessione per il fitness, la mania dei ristoranti più in voga e delle specialità enogastronomiche, l'insana passione per i viaggi verso mete esotiche e per le vacanze organizzate. Essere costretti a ridimensionare il proprio tenore di vita non significa allora solo subire le conseguenze della cattiva sorte e della difficile congiuntura economica, né tanto meno condannarsi a rinunce e privazioni. Può rivelarsi invece un modo per affrancarsi dalla schiavitù del denaro, del benessere a tutti i costi, dell'appagamento compulsivo dei bisogni indotti dalla pubblicità e dai media. Per ridefinire i concetti stessi di lusso, di ricchezza e di povertà. Per acquisire un consapevole distacco dalla congestione mediatica e dalla spettacolarizzazione dell'arte e della cultura. Per conquistare uno stile di vita più libero, autonomo e dignitoso, in cui la realizzazione personale non sia esclusivamente quella del successo economico. E per considerare la povertà con nuovo spirito: come conquista della sobrietà, dell'indipendenza di gusto, della signorilità, dell'eleganza, della capacità di riconoscere e godere pienamente di ciò che davvero è più prezioso.
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