Il gioco del silenzio

Il gioco del silenzio

Ascoltare il silenzio: il percorso del libro si apre con questo singolare invito, che si rivela via via ricco di conseguenze e di implicazioni sorprendenti. Anzitutto perché il silenzio non è affatto una neutrale assenza. C'è silenzio e silenzio e il silenzio custodisce in sé anime diverse e caratteristiche disparate. Il silenzio gioca nei modi più imprevedibili con la nostra vita; la sua voce, ora impercettibile e ora ingombrante o imbarazzante, si intrama con ogni esperienza, a partire dall'esercizio della parola che dicendo evoca il silenzio come suo luogo d'origine e come sua ultima destinazione: è così che il silenzio segna una differenza tra il mondo umano e il mondo animale, ma, per altro verso, anche tra l'uomo e il divino. Ci sono infatti silenzi sapienti e silenzi ignari, silenzi sublimi e silenzi insignificanti, voci e ore silenziose che, come diceva Nietzsche, si annunciano con passi di colomba e portano la tempesta. Il libro ne presenta una galleria varia e suggestiva, segnata da momenti di leggerezza e di giocosa ironia, ma segnata anche dall'aprirsi improvviso di sfondi e di orizzonti che celano le domande più profonde ed enigmatiche dell'esistenza; domande anch'esse emergenti dal silenzio: il maestoso silenzio del mondo.
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