L'uomo che si innamorò della luna

L'uomo che si innamorò della luna

Siamo a Excellent, nell'Idaho intorno al 1880: Shed (alias Duivichi-un-Dua) è un ragazzino mezzosangue che a soli dodici anni subisce violenza sotto minaccia delle armi da un uomo che poi uccide sua madre. L'orfano viene cresciuto dalla scandalosissima Ida Richelieu: prostituta, sindaco del paesino nonché proprietaria dell'Indian Head Hotel, leggendario albergo/bordello dipinto di rosa. Sotto la sua guida, Shed dapprima diventa quello che gli indiani chiamano un "berdache" (un sacro prostituto maschio), poi fa l'amore con Alma Hatch, ex venditrice di Bibbie e ora puttana di professione. In seguito, dopo aver abbandonato Excellence per mettersi in cerca del significato del suo nome indiano, diventa amico e amante di Dellwood Barker, un originalissimo cow boy del Montana dagli occhi verdi e dall'animo del filosofo, che conversa con la luna e che potrebbe benissimo essere suo padre. Quando, dopo diverse peripezie, fanno ritorno nell'Idaho, i due uomini si uniscono a Ida e ad Alma venendo così a creare la più bizzarra delle famiglie. E l'affetto profondo che la tiene insieme, per quanto circondato dalla brutalità e dalla ferocia di una terra di frontiera, costituisce il cuore di questo romanzo. Ma la tranquillità del paesino è scossa dall'arrivo dei quattro fratelli di colore Wisdom, destinati a scatenare il razzismo bigotto dei mormoni locali che già mal sopportano il colorito e libertino paesaggio umano che orbita intorno all'albergo di Ida. Ne nascerà un conflitto esplosivo e tragico che porterà Shed a perdere l'innocenza e a diventare dolorosamente adulto. L'uomo che si innamorò della luna è una sorta di favola, struggente e terribile, tragica e pervasa di humour, ricca di realismo e di magia, sul razzismo, sull'amore, sulla famiglia e sul sesso, ambientata in un Selvaggio West assolutamente inedito.
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