Mezzanotte in Messico. Sulle tracce dei signori del narcotraffico

Mezzanotte in Messico. Sulle tracce dei signori del narcotraffico

E una sera di luglio del 2007, quando Alfredo Corchado, giornalista messicano, riceve una telefonata da un investigatore americano in contatto con informatori all'interno di alcuni dei più violenti cartelli messicani della droga: qualcuno lo vuole morto e lui ha appena ventiquattr'ore di tempo per scoprire se la minaccia è reale. Figlio di una terra in cui i potenti sono di rado messi sotto esame, Corchado non ha mai avuto paura di lavorare a inchieste su temi scottanti come la corruzione all'interno del governo, gli omicidi di donne a Ciudad Juàrez e gli spietati cartelli della droga. Uno dei suoi ultimi reportage riguarda un gruppo paramilitare nato da una scissione del cartello del Golfo: li chiamano Los Zetas e controllano alcune delle principali vie di distribuzione usate dal narcotraffico nel nord del paese. Sono proprio loro, secondo la sua fonte, a volere la morte di Corchado che, invece di rifugiarsi al sicuro negli Stati Uniti, decide di scoprire cosa si nasconde dietro quelle minacce. Comincia così il viaggio di un uomo che, mentre lotta per salvarsi, cerca di comprendere la complessa situazione del suo paese: un paese di contrasti estremi, in cui la disuguaglianza e l'ingiustizia rimangono problemi enormi. Anche dopo le elezioni del 2000, che per la prima volta hanno portato al potere il partito di opposizione, le opportunità di un'evoluzione democratica sono rimaste in larga parte disattese. Alti esponenti del regime autoritario del PRI, il Partito Rivoluzionario Istituzionale, si erano resi complici dei cartelli, intascando una fetta dei profitti per favorire un traffico di droga gestito con minore violenza. La tanto attesa sconfitta del partito di governo ha creato un vuoto di potere a Città del Messico, che si riflette sugli stati sul confine americano, controllati dai narcos. I cartelli cono entrati in guerra tra loro alla metà degli anni duemila e la risposta del presidente Felipe Calderon è stata quella di ricorrere all’esercito per fermare il bagno di sangue, aumentando la violenza in un crescendo spaventoso.Il lavoro che per Corchado è una ragione di vita potrebbe portarlo alla morte, ma il giornalista non è pronto ad abbandonare il Messico. Non lo è ancora, e forse non lo sarà mai. “Mezzanotte in Messico” è la storia di un uomo in cerca della verità sul suo paese, deciso a raccontarla. Anche mentre fugge, per salvarsi la vita.
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