Finché i denti del giudizio non fanno male

Finché i denti del giudizio non fanno male

Questo accade perché diventare adulti ci porta a sintonizzarci sulle voci crudeli degli altri fino a non sentire più la nostra. Eppure c'era una voce che mi diceva che potevo volare. Questa notte, in sogno, ho mosso le braccia come se fossero ali e riuscivo a spiccare il volo. E, al risveglio, era ancora talmente vivida l'immagine di me sospesa nell'aria che con gli occhi ancora mezzi socchiusi mi sono alzata in piedi sul letto, ho spalancato le braccia e sono saltata giù. Per il tempo in cui le palpebre sbattono, una lacrima percorre una guancia, una foto viene scattata, io ho volato." La protagonista senza nome di questa storia è una ragazza che cerca di diventare donna nonostante un padre assente che appare e scompare fino a non farsi più trovare, un fratello così arrabbiato da averne paura e una madre sola che prova a dare delle risposte anche quando non ce ne possono essere. Una ragazza come tante e per questo unica nella sua solitudine e che fin da bambina capisce che crescere vuol dire cercare di rimanere integri in un mondo che invece vorrebbe aprire piano piano delle crepe dentro di lei. Per impedirle di sognare quelli che a tutti sembrano sogni stupidi, di accettare le proprie imperfezioni come i peli che crescono ostinati dove le altre ragazze sembrano non averli o di provare sentimenti così intensi, profondi, viscerali da apparire sbagliati. Come vedere la propria madre piangere e non provare nulla, e invece sentirsi pienamente capita, intimamente connessa a un ragazzo con la felpa macchiata di caffè e i capelli ancora scompigliati dalla notte che la fissa per pochi secondi in un vagone della metro. Vuole dire questo crescere? Sentirsi vicini a chi ci è apparentemente distante e allontanarsi da chi c'è sempre stato? Sentire le cose così intensamente da avvertire un dolore costante?
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare