«Signor Maestro Onorandissimo». Imparare a scrivere lettere nella scuola italiana tra Otto e Novecento

«Signor Maestro Onorandissimo». Imparare a scrivere lettere nella scuola italiana tra Otto e Novecento

Negli ultimi anni la lettera, un tempo indiscussa protagonista nei rapporti interpersonali, è stata sostituita da forme più moderne e tecnologiche di comunicazione scritta: posta elettronica, SMS, chatline, messaggi sui social network (da Facebook a Linkedln), cinguettii su Twitter, ecc. Il ricorso sempre più ampio a queste varie modalità comporta la condivisione di un codice di regole volte a disciplinare il rapporto tra utenti del web. Ne stanno scaturendo manuali e corsi di netiquette - neologismo traducibile come "galateo della rete" - presentati come una grande novità. Essi raccolgono l'eredità di quei galatei epistolari che la scuola italiana, dall'Unità al secondo Dopoguerra, si preoccupò di trasmettere ai propri studenti applicando il dettato dei programmi ministeriali. Questo è il primo lavoro che si confronta con tale pratica didattica, attraverso lo studio organico dei brani esemplari riprodotti nei manuali scolastici e nelle guide per insegnanti e, in misura minore, dei testi elaborati dagli alunni nei loro quaderni. Si tratta di un corpus di circa settecento lettere - di cui seicento analizzate anche con il software ATlas.ti - quasi tutte conservate presso il Museo dell'Educazione dell'Università di Padova. Le regole sintattiche e stilistiche, gli appellativi, le formule di saluto, gli argomenti affrontati sono tutti elementi che permettono di indagare i valori con cui una società voleva essere rappresentata.
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