La forza delle cose

La forza delle cose

La forza delle cose abbraccia vent'anni: dalla Liberazione all'indipendenza algerina. Anche in questo libro Simone de Beauvoir trascende i fatti della sua vita privata, per consegnarci il ritratto di un'epoca e di un clima culturale. Avvenimenti politici, riflessioni, viaggi, amcizie, incontri popolano il racconto attraversato da personaggi vecchi e nuovi: oltre a Sartre, il compagno di tutta una vita, ecco Merleau- Ponty, Queneau, Genet, Giacometti, Leiris, Camus. Volti, situazioni, eventi che si incrociano e si mescolano con la libertà della vita stessa secondo il ritmo casuale dell'incontro. E ancora, si tratta non solo di una cronaca del nostro tempo dovuta a una testimone "privilegiata", ma di una continua riflessione sul "gioco delle forze estranee": la storia, il tempo, la morte. "Prima di decidermi a riprendere questa autobiografia, -scrive Simone de Beauvoir,- ho ancora esitato. Fuori e dentro di me, le obiezioni non mancavano: "E' troppo presto... Aspetta di poter dir tutto: le lacune, i silenzi, tutto ciò snatura la verità... Ti manca la prospettiva... Ti sveli già abbastanza nei tuoi romanzi". Sarà anche vero, ma non ho scelta: l'indifferenza serena o desolata della vecchiaia non mi permetterebbe più di cogliere quello che mi preme: questo momento in cui, sull'orlo di un passato che brucia ancora, comincia il declino. E' troppo presto forse, ma domani sarebbe tardi di sicuro. Non pretendo di fare quello che si dice un'opera d'arte: mi interessa piuttosto cogliere la mia vita nei suoi slanci, nelle angosce, nelle impennate, la mia vita che cerca di esprimere se stessa e non di servire come pretesto ad un gioco letterario. Come il precedente, questo libro chiede al lettore la sua collaborazione. Presento ordinatamente ogni momento del mio cammino, e bisogna avere la pazienza di non tirare i conti prima della fine".
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