Il rimedio nel male. Critica e legittimazione dell'artificio nell'età dei Lumi

Il rimedio nel male. Critica e legittimazione dell'artificio nell'età dei Lumi

Questo volume costituisce un'ulteriore tappa nell'itinerario di ricerca di Starobinski. Lo studioso analizza qui il concetto di civiltà, così come si configura nel lessico francese del 1700. Posto così l'oggetto della sua indagine, egli lo "allontana" da noi, perché il nostro sguardo lo possa abbracciare meglio, e, facendoci ripercorrere le letture dei contemporanei degli illuministi da tempo al centro dei suoi interessi, egli ci presenta la Francia di quell'epoca attraverso la lente della distanza culturale (Usbek e la Persia di Montesquieu), intellettuale (gli "ingenui" di Voltaire) e di sensibilità (i corrispondenti di Rousseau): la "civiltà" francese è vista attraverso il filtro di altre "civiltà", un filtro che ha il potere di smascherare le ambiguità non visibili ad occhio nudo. Anche su questi autori del resto si conduce un'indagine eminentemente lessicale. Le suggestioni che derivano dalla "decostruzione" dei testi in questione, l'attenzione a quanto è nascosto "sotto le parole", conducono da un lato indietro nel tempo, a rintracciare in un passato più remoto antecedenti delle posizioni delineate nelle opere in esame, dall'altro inevitabilmente in avanti, a mettere a fuoco problemi non circoscrivibili nella Francia del 1700 e che toccano da vicino anche il lettore odierno.
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