Vermeer. L'artista, la famiglia, la città

Il successo straordinario della mostra di Vermeer, tenuta lo scorso anno a L'Aia, si fonda in gran parte su quanto Enrico Castelnuovo sottolinea nella prefazione a questo libro: i significati, il senso, le intenzioni della pittura olandese del Seicento sono stati negli ultimi decenni al centro di una clamorosa querelle, di una vera e propria disputa sul realismo. Un realismo che, giova ricordarlo, implica modi sofisticati di lettura dei risvolti allusivi delle rappresentazioni, con valenze simboliche che lambiscono con forza la pittura silenziosa ed emblematica di Vermeer. Un realismo che solo grazie al lavoro di Montias acquista i necessari contorni sociali ed economici, culturali e artistici entro i quali poter essere collocato.Perché questa è certo la biografia di uno dei pittori più celebri, più ammirati, e più mitizzati del mondo, e al tempo stesso fornisce un'incalzante serie di analisi dirette sulla sua famiglia, i parenti, i committenti, i clienti; cioè su tutti coloro che sono venuti in contatto con lui. In questo disegnare, con l'aiuto di quanto i documenti possono rivelare, l'intera mappa affettiva, sociale, economica dell'arte olandese del tempo, collocandovi Vermeer e la sua pittura senza forzature.Montias arriva alla critica d'arte dalla storia economica; e non vi arriva disarmato. Non vi arriva disarmato, così come non dimentica che la sua disciplina base gli offre strumenti intelligenti, se li si sa maneggiare e mettere a disposizione di ricerche e annessioni ulteriori. Montias ha pubblicato fra il'77 e l'82 studi esemplari sugli artisti e gli artigiani che a Delft si erano riuniti in una gilda, cioè in un unica organizzazione che comprendeva le specializzazioni e i mestieri più diversi. E studiando con elegante chiarezza tali questioni approda a Vermeer su di lui e sulla sua famiglia scopre numerosi documenti inediti e di grande importanza. E' l'avvio dell'attuale indagine, che esplora l'ambiente degli intermediari e dei commercianti [...]