Mondanità e religione. Diario 1879-1939
Il 'Journal' dell'abate Mugnier è uno di quei documenti rari (come il Diario di Pepys o quelli di Pierre de l'Estoile) nei quali ci si imbatte sempre con sorpresa.Rimasto per anni sepolto negli archivi della famiglia che lo aveva avuto in eredità , anche perché l'abate, finché visse, si mostrò sempre ostilissimo alla sua pubblicazione, rivela, una volta pubblicato, uno degli sguardi più curiosi e una delle intelligenze più calde e dotate che abbiano scrutato la Parigi dell'ultimo Ottocento e del primo quarantennio del Novecento: sessant'anni di vita culturale, politica e morale passano nei fogli dell'abate, documentati con scrupolo, fedeltà e umiltà .Prete di modesta, per non dire modestissima carriera, formatosi in ambienti lamennesiani che certo non lo aiutarono a mettersi in buona luce, visse la sua lunghissima vita tra poche sacrestie di povere chiese e molti salotti di ricche e ricchissime case del Faubourg per antonomasia: e dal suo lavoro di prete modesto ricavò una saggezza quieta e comprensiva che gli faceva capire soprattutto la scarsa portata e la piccola incidenza della sua attività pastorale e gli insegnò un'onnicomprensiva rassegnazione alle debolezze umane; mentre dalle frequentazioni del milieu letterario e della nobiltà parigina gli venne una conoscenza senza pari di caratteri, ambizioni, limiti, tormenti e capacità che consegnò alle sue pagine con disinibita indipendenza intellettuale.
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