Beach Boy

Beach Boy

Troppo giovane per essere un figlio della mezzanotte, Cyrus Readymoney è una creature di Bollywood. Ad appena dieci anni vive per lo più fuori di casa, inseguiendo sogni e avventure sulla spiaggia e nei cinema di Juhu, a Bombay. "Voglio essere più grande di quello che sono", scrive nel suo diario. Insieme con il cinema, le sue passioni sono il cibo e i vicini di casa. Le tre cose d'altronde sono strettamente correlate, perché è dai vicini che Cyrus va a mangiare a tutte le ore, con i vicini va a vedere film d'amore gustosamente prevedibili, e nelle case dei vicini assapora i primi piaceri sessuali. Il padre, un uomo d'affari impegnato a far soldi, e la madre, donna affascinante e mondana, non hanno tempo per il piccolo Cyrus, che passa quindi le sue giornate alla ricerca di famiglie sostitutive. Come quella dei Krishnan, dove regnano rassicuranti la routine e l'ordine, e il capofamiglia è un severo marxista del Kerala. O quella della misteriosa maharani di Bharatnagar e delle sue cinque figlie adottive: Meera, la più grande, diventa per Cyrus una vera e propria ossessione. Ma è forse il cibo, come ha scritto John Updike sul "New Yorker", a trionfare nella vita del nostro beach boy. Dalle semplici uova strapazzate della nonna, all'elaborato soffritto di cipolle, cocco grattugiato e coriandolo del Krishnan, per arrivare al mango di varietà Alphonso che la maharani gli serve come dolce: "Nulla può essere paragonato all'affondare i denti nella polpa arancio vivo di Alphonso".E' il mondo degli adulti che ha regalato la libertà a Cyrus ed è lo stesso mondo che gliela toglie. La dolente malinconia dell'epilogo non è forse quella che il giovane picaro andava a cercare nei film di Rajesh Khanna. Ma, come recita l'epigrafe tratta dai "Sonnanbuli" di Broch, le decisioni e i propositi di un uomo "sono una semplice oscillazione tra fuga e desiderio".
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