Moralità. Un'introduzione all'etica (La)

In questa breve introduzione all'etica, Bernard Williams non offre una rassegna o un'analisi critica delle tesi sostenute dai filosofi morali contemporanei, né sviluppa una propria teoria morale coerente e sistematica. Piuttosto, affronta alcuni dei problemi centrali connessi all'esistenza stessa del pensiero morale e al suo ruolo nella vita degli esseri umani. Egli mostra la difficoltà pratica dell'amoralismo, cioè della posizione di cui non si cura affatto delle considerazioni morali; d'altro canto, chiarisce anche i limiti entro cui si può argomentare contro il soggettivismo e il relativismo, per i quali la validità delle proposizioni morali è limitata al singolo individuo o alla società che le fa proprie. Attraverso l'analisi degli "usi" del termine "buono", Williams cerca poi di mostrare come esistano dei vincoli oggettivi per il pensiero morale, tuttavia, poiché il progetto aristotelico di fondare la morale su una definizione essenziale della natura umana non risulta percorribile e il riferimento a Dio pone problemi insormontabili, l'unica conclusione plausibile è quella di fondare l'etica sulla preoccupazione per la felicità e il benessere degli individui. Ciò non equivale peraltro ad abbracciare l'utilitarismo, cui Williams dedica un capitolo di singolare finezza e perspicacia, mostrandone le aporie e le conseguenze indesiderabili.L'obiettivo centrale di Williams è quello di mostrare la limitatezza dell'approccio filosofico alla morale: la tendenza di filosofi a costruire teorie astratte dall'esperienza concreta e a separare la sfera morale, o del doveroso, da quella del non morale, che riguarda la felicità individuale, conduce a una visione troppo angusta della morale. Una visione più equilibrata della vita etica dovrebbe porre una minore enfasi sulle preoccupazioni della morale e assegnare maggiore rilievo ai desideri, ai bisogni e ai progetti individuali degli esseri umani.