La sfida più difficile. L'eredità evolutiva del cancro

La sfida più difficile. L'eredità evolutiva del cancro

Il cancro è onnipresente. Nelle società occidentali, in cui la popolazione è sostanzialmente sana, ricca e longeva, l'insorgenza costante di neoplasie rappresenta una delle sfide piú ardue per la comunità scientifica. Il cancro sembra anche incredibilmente multiforme: in un certo senso ogni tumore è unico. E questo costituisce un aspetto rilevante del problema. In questo nuovo, importante libro Mel Greaves spiega perché i vecchi modelli, validi per studiare le malattie infettive e genetiche, si sono rivelati inefficaci nell'indagare la natura complessa e ambigua del cancro. Seguendo il promettente filone aperto dal lavoro di R. M. Nesse e G. C. Williams in "Perché ci ammaliamo" (Einaudi 1999), l'autore considera l'enigma del cancro in un'ottica darwiniana, dimostrando come lo sviluppo umano abbia in un certo senso mutato le regole del gioco evolutivo e determinato una sorta di conflitto tra natura e cultura, A sostegno della sua tesi, cita i casi significativi del re di Napoli, vissuto nel XV secolo e affetto da un cancro intestinale, delle antiche neoplasie derivate dalla dieta, delle piú moderne epidemie di tumori polmonari, fino a giungere alle problematiche attuali del cancro mammario e prostatico. Basandosi sui piú recenti dati scientifici, con stile chiaro e piacevole, Greaves considera in profondità per la prima volta il cancro in un'ottica evoluzionistica, giungendo a valutare le implicazioni di tale approccio metodologico in rapporto sia allo studio, sia alla prevenzione e al trattamento dei tumori. In un'epoca in cui la teoria darwiniana sta godendo di un rinnovato interesse in diversi ambiti - dallo studio dell'acquisizione del linguaggio alle discipline economiche -, sembra che anche la medicina possa trarre grandi vantaggi dalla biologia evoluzionistica.
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