Scritti sul fascismo e sulla Resistenza

Scritti sul fascismo e sulla Resistenza

Gli studi di Dionisotti sono sempre stati percorsi dalla passione civile e dall'analisi politica della storia italiana. Cosí gli scritti qui raccolti da Giorgio Panizza, in parte apparsi su vari fogli del Partito d'Azione, in parte rimasti inediti, in parte pubblicati piú saltuariamente nel dopoguerra, forniscono un ritratto di uomo impegnato nelle vicende del suo tempo e di antifascista, complementare al magistero di etica intellettuale che emerge dal suo lavoro di storico letterario. In stretto contatto con diversi amici torinesi che operavano nei gruppi di "Giustizia e libertà" negli anni Trenta, primo fra tutti Aldo Garosci, si dedicò piú direttamente alla politica negli anni 1943-45, quando si era trasferito a Roma, partecipando all'attività di uno dei nuclei del Partito d'Azione che si raccoglieva nell'ambiente dell'Enciclopedia Italiana. Nel fervore dell'attività pubblicistica, spicca per profondità di analisi l'articolo scritto a caldo dopo l'uccisione di Gentile, argomento su cui Dionisotti tornerà anche in seguito. Dopo la liberazione e la rapida crisi del movimento azionista, Dionisotti emigrò in Inghilterra. Riprenderà temi di argomento civile solo negli anni Sessanta, in un clima molto mutato, affrontando il problema del neofascismo e la contestazione del Sessantotto. Tanto negli interventi più urgenti, scritti nel cuore della guerra civile, quanto in quelli piú tardi, Dionisotti riesce sempre a collocare i singoli problemi politici in un quadro storico-culturale di lungo periodo: sguardo acuto e visione d'insieme. Con la consapevolezza che i mali italiani hanno radici lontane e che il fascismo, contrariamente a quanto sosteneva Croce, non è stata una malattia passeggera.
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