Dietro il vetro sottile. Memorie di un ebreo omosessuale nella Berlino nazista

Dietro il vetro sottile. Memorie di un ebreo omosessuale nella Berlino nazista

Nel 1933 Hitler mise al bando organizzazioni e pubblicazioni omosessuali. Heinrich Himmler, il capo delle SS, disse che gli omosessuali dovevano essere completamente eliminati e dispose il progetto nazista della pulizia sessuale della razza ariana. In quegli anni, il giovane Gad Beck viveva a Berlino, e non solo era gay, ma anche di famiglia ebrea. Ha del miracoloso il fatto che, nonostante i grossi pericoli corsi, Beck riuscì a salvarsi. E non solo: a Berlino organizzò un gruppo clandestino che agiva a sostegno degli ebrei; arrivò persino ad atteggiarsi a membro della Hitlerjugend per mettere in salvo un suo amante (ma questi scelse di tornare a farsi deportare perché "non avrebbe potuto più essere libero se avesse abbandonato la sua famiglia in mano ai nazisti"). In queste memorie Gad Beck racconta, con inaspettata leggerezza e una certa dose di umorismo, come sopravvisse da illegale nel cuore di una nazione che redigeva "liste rosa" e mandava gli ebrei nei campi di sterminio.
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