Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento

Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento

Nella pittura tra Quattro e Cinquecento non una sola mano muove il pennello. Ogni dipinto è il frutto di un rapporto tra ruoli ben distinti: al committente si affiancava la figura di un letterato che con il suo patrimonio di conoscenze e di letture guidava e consigliava il pittore tenendo presenti le intenzioni del committente e il luogo di destinazione dell'opera. Il rapporto tra artista e committente è un tema che fa da sfondo e supporto a ogni ricerca iconologica. Lo storico dell'arte, per recuperare il significato di questo o di quel quadro, deve correre sulla lama di coltello che separa (o congiunge) lo spazio - l'intenzione - del committente da quello del pittore. Salvatore Settis fornisce la griglia di riferimento che lo storico dell'arte deve seguire quando ripercorre la strada che un quadro, una statua, un affresco hanno fatto prima di prender forma: sono ruoli, figure, documenti (relativi a determinazioni, patti, controversie e arbitrati) che vanno criticamente tenuti insieme quando si definisce la natura e i termini del messaggio che l'opera finale esprime.
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