L'invenzione dell'arte. Una storia culturale

L'invenzione dell'arte. Una storia culturale

L'abitudine a considerare opere d'arte le tragedie di Sofocle, le commedie di Shakespeare o i dipinti di Michelangelo conduce a tralasciare dati importanti, come il valore politico-religioso delle rappresentazioni teatrali nell'antica Grecia, l'adattabilità dei copioni e la scrittura collettiva tipiche del teatro elisabettiano, i condizionamenti della committenza sulla pittura del Rinascimento. Non si tratta di ridimensionare la qualità del lavoro di scrittori, pittori e scultori, bensì di interpretare correttamente i documenti del passato, cercando di riconoscere e quindi di correggere le distorsioni dovute all'influenza dei concetti di indipendenza e originalità tipici del nostro tempo. Percorrendo la storia dell'arte dall'antichità greco-romana sino alle partiture di John Cage e agli interventi urbani di Daniel Buren, lo storico statunitense mette in luce sia la grande variabilità dei concetti di "arte", sia la diversità delle funzioni concrete attribuite, caso per caso, ai manufatti, alle composizioni, alle rappresentazioni. Dimostra che la storia dell'arte e dell'estetica possono e debbono aprirsi alla pluralità del passato e alla molteplicità delle culture.
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