Rancore

Rancore

Come è morto, davvero, Vittorio Leonardi? Perché Penelope Spada ha dovuto lasciare la magistratura? Un’investigazione su un delitto e nei meandri della coscienza. Un folgorante romanzo sulla colpa e sulla redenzione. Un barone universitario ricco e potente muore all’improvviso; cause naturali, certifica il medico. La figlia però non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con un mistero alle spalle e un presente di quieta disperazione. L’indagine, che sulle prime appare senza prospettive, diventa una drammatica resa dei conti con il passato, un appuntamento col destino e con l’inattesa possibilità di cambiarlo. Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all’ultima pagina, Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico. «Carofiglio ci fa capire che, per andare avanti, i suoi personaggi, come tutti, avrebbero sì bisogno di giustizia (che spesso arriva troppo tardi), sì di verità (che spesso è più d’una), ma soprattutto di perdono» (Vittorio Lingiardi, «Robinson - la Repubblica»). «Come la sabbia nella clessidra, la vicenda di Penelope scorre inesorabile verso la resa dei conti, guidata da “una quieta e implacabile entropia in azione”. Quieta e implacabile è anche la scrittura di Carofiglio, scarna e precisa come chi sa quanto sia forte il potere delle parole e la responsabilità di usarle» (Raffaella Silipo, «tuttolibri - La Stampa»).

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