La brava terrorista

La brava terrorista

Alice Mellings, una giovane di origine borghese inpegnata da anni in una militanza al di fuori dei partiti politici tradizionali, è l'animatrice di una comunità di occupanti abusivi che si sono insediati in una casa abbandonata di Londra. Alice non è un leader, ma un'organizzatrice straordinaria: sistema la casa restituendola a uno stato di abitabilità, trova i soldi che servono per la sopravvivenza sua e degli altri, interviene a sedare conflitti, insomma diventa un elemento indispensabile alla vita collettiva. Alice potrebbe anche accontentarsi di questa vita ai minimi termini, di questa lotta quotidiana che si fa gioco di scaltrezza o disperata affermazione del proprio diritto a esistere, ma all'interno del gruppo nascono tensioni verso azioni più clamorose e un impegno più definito all'interno di organizzazioni accreditate. E' la fine di una faticosa armonia: l'apertura all'esterno spinge i compagni verso destini diversi, in cui il velleitarismo si fa dramma, mentre Alice, la 'brava', si avvia verso un futuro dominato dall'ombra incombente dell'evasione in grande stile. Perché questa donna generosa, attenta custode di quei valori quasi invisibili di cui giorno dopo giorno si nutre ogni comunità umana, aderisce alla lotta armata? Doris Lessing ci racconta la storia di Alice e dei suoi compagni cercando di darsi una risposta a interrogativi tuttora aperti. La risposta non è un'analisi politica né una ricostruzione storica, ma un'ipotesi romanzesca, un tentativo di uscire dalle categorie regressive o ottundenti della 'fantasy' (buono-cattivo, amico-nemico), che a lungo si sono sostituite all'esercizio della ragione, per restituire le persone e i fatti a un'interpretazione umana.
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